Il mercato dell’efficienza energetica

Il mercato globale dell’efficienza energetica è in crescita e ha grande potenziale: il valore del settore è stimato a circa 310 miliardi di dollari secondo il rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE).
Nel report si mostra come gli investimenti in efficienza energetica abbiano contribuito a migliorare la produttività energetica, ovvero la quantità di energia necessaria a produrre unità di PIL. L’efficienza energetica diviene dunque un “carburante nascosto”, grazie alla possibilità di risparmiare più energia di quella domandata. Gli investimenti realizzati in efficienza energetica degli ultimi 25 anni hanno permesso ai Paesi europei di risparmiare 80 miliardi di dollari in importazioni di energia.
Nell’Energy Efficiency Report 2015 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, si offre una fotografia del settore in Italia e un’indagine sulle potenzialità dell’efficienza energetica in Europa, partendo dalle informazioni contenute negli National Energy Efficiency Action Plans 2014. Molti degli stati membri sono solo al 32% dell’obiettivo e i risultati migliori si vedono in Germania dove invece già alla fine del 2012 si era raggiunto il 69% del target 2020. Sulla base dei consumi e della raggiunta dell’obiettivo, lo studio ha stimato il potenziale mercato dell’efficienza energetica dei differenti Paesi, inteso come l’ammontare degli investimenti potenzialmente necessari al raggiungimento dell’obiettivo prefissato dal Pacchetto 20-20-20 per ciascuno Stato. Il volume d’affari è notevole: fra i 352 e i 534 miliardi di euro, cioè 58-89 miliardi di euro all’anno tra il 2015 e il 2020 a livello di UE. Di questa cifra la maggior parte è ascrivibile a un gruppo di 4 Paesi - Francia, Regno Unito, Spagna e Italia – nei quali sono possibili investimenti per 166-264 miliardi di euro.
Fra questi l’Italia ha il maggior potenziale di mercato con investimenti fra i 55 e i 76 miliardi di euro, cioè tra 9,2 e 12,6 miliardi all’anno se l’obiettivo venisse raggiunto a fine 2020, ma si colloca nel gruppo dei Paesi “frenati”. Si legge: “rappresentano i mercati più allettanti, grazie ai notevoli volumi d’affari potenziali in gioco, in media circa 7,8 mld €/anno. Tuttavia essi presentano da un lato una filiera piuttosto matura, caratterizzata da numerosi operatori specializzati che offrono un ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche attraverso contratti basati sulla garanzia risparmio, e, dall’altro lato, un quadro finanziario inefficace, caratterizzato da iter onerosi e lunghi per l’ottenimento delle risorse e da istituti finanziari che molto spesso valutano il merito creditizio del richiedente e non quello del progetto”.

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